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LIFTING INTERNO COSCE

La Sig.ra XX, affetta da severa obesità patologica, veniva sottoposta ad intervento di “sleeve gastrectomy laparoscopica”, con conseguente dimagrimento di circa 70 Kg in un arco temporale medio breve.

A seguito di visita di controllo lo specialista riscontrava ptosi (cedimento) dell’interno coscia, consigliando quindi alla paziente di sottoporsi a lifting inguino – crurale.

Finalità dell’intervento: asportazione della cute e del grasso in eccesso in corrispondenza della regione interna delle cosce.

Nel modulo di consenso informato sottoscritto dalla paziente si evincono quali complicanze: ematoma, accumulo ematico nell’area operata, possibile conseguente necessità di riapertura di  un tratto della ferita al fine di rimuovere l’ematoma stesso; possibili infezioni, separazione dei margini della ferita, embolie e trombosi, asimmetrie.

Alla successive indagini post chirurgiche lo specialista non evidenziava criticità alcuna, definendo la paziente in via di guarigione.

Al contrario, in sede di consulenza ginecologica si evidenziava: alterazione della sensibilità in sede perineale, in particolare sul grande labbro sinistro, iposensibilità ad entrambe le grandi labbra,  dispareunia e disturbi in occasione del ciclo mestruale.

Si apprezzava diastasi delle grandi labbra con impossibilità ad indossare assorbente interno.

Oggi: paziente in terapia di supporto psicologico con colloqui e farmaci. Lamenta scadimento della qualità di vita con impatto sulla sessualità.

Postumi permanenti residuati e conseguenti ai profili di responsabilità  professionale: esiti cicatriziali eccessivamente estesi, diastasi delle grandi labbra, alterazione della sensibilità genitale con dispareunia; infine: disturbo piscologico reattivo caratterizzato da grave depressione ed ansia.

Importo richiesto a titolo di risarcimento del danno: 290.000,00 Euro.